Il Taekwondo e le tecniche di gambe

Mi ha sempre affascinato il Taekwondo per le sue tecniche di gambe spettacolari, però ho sempre osservato combattimenti sportivi e nella maggior parte dei casi ho identificato quelle tecniche molto rischiose se utilizzate in contesti esterni alle competizioni.

Quindi spesso mi sono chiesto se l'attuale Taekwondo, e in particolare le sue tecniche di gambe, non sia diventato quello che è oggi perlopiù a causa delle competizioni sportive.

anche io sono stato sempre affascinato come da alcune espressioni vietnamite...allo stesso tempo ho sempre avuto la precisa sensazione che non facesse per me...quando su youtube mi capita di guardare dei video ho sentimenti ambivalenti...da un lato se guardo registrazioni di eventi sportivi...sorrido pensando che si tratti di una sorta di violento gioco a " ce l'hai" fatto con le gambe e mi dico hai fatto bene a non dedicarci tempo...dall'altra quando incrocio documentazione sui reparti speciali coreani...magari materiale degli anni 50...guardo ammiro e abbasso lo sguardo

grande! avresti modo di condividere questo materiale?

maurizio io attendo sempre con interesse il materiale!!

porcaccia, scusa dimenticato, dopo invio andato male non ci sono piu tornato, sbrigo un paio di cose e per questa sera timando materiale e risposndo su sistema

grazie mille mi piacerebbe che qualche praticante si iscrivesse per portare il suo contributo

magari con il tempo verranno

ovviamente sono video dimostrativi e di propaganda ma molto distante dalla pratica sportiva, credo, in termini di efficacia

https://www.youtube.com/watch?v=0gkiRz_5XJU

https://www.youtube.com/watch?v=Xn7BxOhX7MA

per non essere di parte..un po di sud

https://www.youtube.com/watch?v=j2SA9qLOYJo

Del taekwondo apprezzo molto il footwork (con conseguente gestione della distanza) ed il timing che i praticanti utilizzano per portare le tecniche. Mi piacerebbe molto se qualcuno che lo pratica potesse approfondire questa componente strategica (ed immagino che interessi anche a BigBoss vedendo la sua attenzione alla strategia!). Per il resto lo trovo molto spettacolare ma difficilmente utilizzabile al di fuori delle competizioni regolamentate.

premesso che in materia sono a digiuno totale...unico ricordo reale un cliente tanti anni fa che esibiva una serie di trofei in ufficio...ma mai avuto alcun confronto in materia...semplicemente mi sembrava un 50enne in forma

quindi da assoluto profano ti chiedo (chen1990) : se ho capito bene ritieni che quanto rappresentato nei video non abbia applicazione pratica fuori dalle competizioni sportive?

per competizioni sportive intenti anche quelle sul ring o solo in gara?

Premetto che anch'io sono assolutamente un profano, non avendo mai praticato taekwondo, e ciò che dico sono le mie opinioni personali basate su quel poco che ho potuto vedere.
Per competizione intendo più che altro ring, dove ci sono regole, protezioni, arbitro ecc..
Ritengo che in una situazione reale diventi molto difficile (e pericoloso) riuscire a tirare calci in quel modo. Ovviamente non impossibile, ma a mio avviso di difficile applicazione.

In linea di massima sono d'accordo con Chen1990.
Devo dire però che una volta, in allenamento, ebbi la fortuna di praticare difesa da calci con un praticante di Taekwondo, e quei calci erano davvero tirati bene e pericolosi.

Il materiale è interessante, non so se sia taekwondo o altro... certo è, che è ben diverso da quello che oggi chiamiamo taekwondo in occidente.

Anche secondo me è troppo complicata la strategia del taekwondo per strada, tenere a distanza qualcuno è sicuramente più difficile che chiudere la distanza, però è anche vero che se ti entra anche solo uno di quei calci hai ottime possibilità di prevalere.

mi avete fatto incuriosire e sono andato a fare ripasso video

confermo che su tatami e quindi in gara è un giocare a tocca tocca anche un minimo pericoloso di seguito link a un po di ko...ma le cose non vanno cosi mi sono sparato video d minuti con saltelli e calcetti...molto simile alla scherma

https://www.youtube.com/watch?v=paTnfOsaKFo

sul ring dove fare punto conta meno il discorso forse un pelino cambia

https://www.youtube.com/watch?v=sPNoGhdhKyw

ma forse alla fine nemmeno troppo (il 4rto vale la pena vederlo indipendentemente dal tema)

https://www.youtube.com/watch?v=irfXUqHXpm8

https://www.youtube.com/watch?v=sWcHLSHIfyI

https://www.youtube.com/watch?v=h5LqCNbGdhY

https://www.youtube.com/watch?v=R8VnFb5KFj0

credo che comunque come sempre tutto dipenda dal tipo di formazione ricevuta...a volte temo che l'agonismo non aiuta e il ring ancora meno a tirare fuori cio che è una disciplina marziale...il judo è nato per la comparizione, stessa cosa il pugilato per il ring...ma francamente la competizione anche senza convenevoli e decisamente a contatto pieno di un qualche cosa come il kara te cosa lascia della disciplina all'atleta?

https://www.youtube.com/watch?v=1BJxBFj-NNE

diciamo che è la versione militare del takewando...che è una sintesi di stili coreani anche a fini di pratica sportiva...ho postato i video perche secondo me alla pari dei calci alti e calci volanti...presenti ci sono le tecniche di rottura...esiste un punto in comune tra le 2 espressioni...esplosione e coraggio

in qualche modo questo rimane anche nella dimensione sportiva dove ci si scaglia senza troppi riguardi per se e per l'altro..io credo risenta molto di un qualche cosa di primitivo e tribale

quanto sia efficace non saprei dirlo...forse anche per l'età non rientra nelle mie corde

ma anche da ragazzo i calci non mi hanno mai fatto impazzire...ne prenderli ne darli

il problema di parare una sberla con le mani che partono dalla cintura è che la mano è piu veloce dell'occhio

per la gamba non è così, è un fatto di leve ed è più lontana...

quindi il calcio alto è una sortita...per riuscire deve sorprendere partire da ancolazioni particolari e in situazioni particolari...richiede preparazione durante il combattimento e grande allenamento...se ti piglia son dolori...ma in un qualche modo è chi se lo piglia che si fa colpire...io personalmente non mi sono mai fidato a portarli anche perche l'ho allenato il minimo imposto come le tecniche volanti...e non ricordo di essermene mai preso uno

se portato alla figura...è potente...ma non da fermare un aggressore...anche il calcio ai genitali non è cosi devastante...durante un esame a metà dell'esecuzione delle tecniche di attacco e difesa ne presi uno secco...nonostante la conchiglia giorni dopo avevo scroto e interno coscia violacei...non fu piacevole ma finii tutte le tecnicheprima di avvertire nausea e calo di pressione

certo se ti becchi un colpo ben dato al plesso solare magari ci rimani anche...ma non è cosi facile

i calci bassi invece li odio...riceverli fa un malè porco, ma anche qualli ne devi predere un bel po, dati bene e da un professionista prima di avere seri impedimenti

sono buoni pero perche disturbano la guardia

io comunque mi trovo bene a colpire sotto il ginocchio come spazzata o sbarramento

in quella soddisfazione so di esprimere il massimo della potenza al massimo della velocità senza sbilanciarmi o dovere caricare in modo particolare...mai usato in questo senso ma anche scalzo con questo calcio ho rotto una tavoletta da 3 cm solo appoggiata su un lato e bloccate 4, quindi immagino che se prendo una tibia con il peso sopra credo di avere buone probabilità di chiudere li la questione

Sia sul tatami che sul ring, quello che noto è una strategia funzionante sulla sorpresa, quando la sorpresa non c'è più non c'è più neanche la strategia

Inoltre come dicevo, dopo un paio di battute diventa difficile giocare alla distanza che vuoi tu

Quello che meno mi da sicurezza è la guardia, totalmente assente in questi praticanti.

Però se ne entra uno deve fare davvero male

male tipo quello che sente un pallone che entra in rete su rovesciata...è il bello è che se entra non solo non l'ai visto arrivare ma nemmeno partire...quindi veramente quando ti riprendi chiedi se qualcuno ha preso la targa

ho leggiucchiato un po e guardato altri video

da un lato confermo...origini assolutamente legate a tradizioni guerriere...e da questo dipende credo molto della spettacolarità...agli antichi non bastava vincere bisognava vincere con onore e quindi coraggio e abilità e quindi forza e agilità...ed è interessante vedere come la dimensione sportiva ne abbia mantenuto le caratteristiche

da un lato il coraggio di lanciarsi dall'altra la logica del contatto pieno (anche perche si dovrebbe essere dei marziani per avere controllo in colpi acrobatici come quelli)...devo dire che alla fine rivaluto l'aspetto agonistico di questa disciplina perche ne trasmette in qualche modo i valori

per la guardia immagino dipenda dal fatto che caricare quei colpi richieda meccanismi di controbilanciamento tali da rendere impossibile mantenere forme di guardia

per strada per assurdo si parte da vicini a differenza di ring, tatami e vampo di battaglia...quindi la pericolosità della tecnica di gamba credo che si esprima paradossalmente in modo opposto alle esperienze fatte sul tatami

per quanto mi riguarda il problema con chi usava le gambe era sempre l'entrata...trovare il momento giusto e non cadere in tranelli

in strada ma dovesse capitare credo che il rischio maggiore sia in fase di allontanamento magari per evitare attacchi corti...ma allontanarsi è sempre un errore indipendentemente dalle gambe

Maurizio dice: "quindi il calcio alto è una sortita...per riuscire deve sorprendere partire da angolazioni particolari e in situazioni particolari...richiede preparazione durante il combattimento e grande allenamento...se ti piglia son dolori...ma in un qualche modo è chi se lo piglia che si fa colpire."
Ecco, la penso esattamente così.
Potresti approfondire il concetto : "allontanarsi è sempre un errore indipendentemente dalle gambe".
Grazie!

in senso filosofico?

sorrido perche credo di essere un po condizionato da una mia visione esistenziale, ad un certo punto, non so quando mi sono convinto che se ti trovi in una situazione che non ti piace e vuoi uscirne la prima cosa da fare è l'ultima che vorrestii fare

un po su questa linea negli anni sono stato attratto da tutto cio che entra in contatto con l'avversario...

è un fatto psicologico prima che fisico...brutto cattivo...via da me

penso all'aikido ma anche al judo o il jujutsu...per essere flessibili non ci si deve opporre...si deve accogliere accettare

quindi, IN TEORIA, quando parte l'attacco che bello sarebbe non indietreggiare mai...i taisabaki giapponesi...che bella cosa sarebbe

se gioco con un bambino a calci e pugni...non indietreggi..gli giro intorno...

ma se al bambino do un coltello ecco che nuovamente indietreggio

allora penso che indietreggiare è tatticamente un errore

forse il ringo o le arene circolari avevano proprio questo scopo

allontanarsi è un po il risultato dell'indietreggiare...indietreggiare piu velocemente dell'avanzata

da un punto di vista pratico funziona perche il cervello è piu veloce nel cordinare passi indietro che non laterali

e anche perche prima o poi l'avversario esaurisce la sua carica

inoltre nulla mi vieta di colpire indietreggiando

se avete voglia guardate questo video...peraltro trovo molto interessante in senso generale

https://www.youtube.com/watch?v=QP5TgxWaZrs

nei primi scambi i combattenti cambiano posizione ruotando quasi sul posto...poi lo scontro si accende e praticamente muovono avanti indietro sulla diagonale

eppure se invece guardo questo video...anche questo molto interessante...non c'è una sola tecnica che ipotizzi un arretramento

https://www.youtube.com/watch?v=YRSzBzgVEUA

certo un conto è la dimostrazione di tecniche un conto è il combattimento

ma ad esempio in questo altro video si vede una dinamica diversa

https://www.youtube.com/watch?v=O0jbZyzAHf4

dal sguardo del pigiama giallo, credo che determinate fosse la carica...anche il bianco mi sembrava carico...quindi entrambi carichi hanno tenuto la posizione finche in uno scambio di colpi un po di strategia e un po di sorte hanno deciso l'esito

ma questo non risolve...perche appena uno trova qualcuno più carico ecco che si indietreggia nuovamente

mi chedo se è possibile invece arrivare a qualche cosa del genere (mi riferisco al taisabaki...tutto il resto merita altre riflessioni anche se ovviamente collegato)

https://www.youtube.com/watch?v=SXoMyD50MG0

maurizio ha scritto:
mi chedo se è possibile invece arrivare a qualche cosa del genere (mi riferisco al taisabaki...tutto il resto merita altre riflessioni anche se ovviamente collegato)

https://www.youtube.com/watch?v=SXoMyD50MG0

I taisabaki dell'Aikido (e discipline collegate e antenate), sono in stretta relazione con il tipo di attacchi che ne hanno determinato l'evoluzione: attacchi armati, prevalentemente di lame, eseguiti con il tipico spirito "giapponese" del tutto o niente, a cui si rispondeva spesso con arma simile, in altri termini si tratta di "affondi", declinati in vari gusti.
Come per tutte le cose, anche il movimento del corpo di ogni arte o disciplina andrebbe inquadrato nel suo contesto "evoluzionistico". In fondo un saltello avanti e dietro mi sembra un ottimo modo di spostarsi se bisogna fare il punto. Un taisabaki deciso un ottimo modo di spostarsi se l'avversario di attacca con determinazione lungo una linea precisa. E così via.
Il "non arretrare mai" è un fondamentale di qualsiasi arte marziale, ma ha una valenza di principio o attitudine spirituale prima che di applicazione tecnica. Non dimentichiamoci la storia degli Orazi e dei Curiazi che mostra bene che un arretramento tattico (la fuga dell'ultimo degli Orazi) è ben lungi da quello psicologico (la sua determinazione alla vittoria o meglio, alla sopravvivenza).

il tema mi piace perche parte da qualche cosa di molto pratico, attraversa la psicologia per affrontare questioni come tempo e spazio che collegano le dinamiche della percezione a quelle della fisica quindi ritorna alla pratica

concordo lo spostamento laterale ha senso in una dinamica sicuramente giapponese...ma direi in generale di battaglia...dove fosse anche solo per la riconrsa che si ha primo dello scontro si tende ad andare oltre

altre discipline per ragioni storico e sociali hanno invece sviluppato tecniche piu da duello in cui l'attacco l'affondo spesso è preceduto da attacchi utili a testare, fiaccate e far scoprire

si parlava di calci circolari alle gambe...ad esempio..ma anche un combattimento con il coltello della scuola siciliana...per farene un altro..

evidentemente queste tecniche utilissime in un duello (o competizionse sportiva che ne è la sua simulazione piu o meno realistica) sarebbero da suicidio sul campo di battaglia..immaginate senza andare lontano nel tempo cosa è stato il combattimento con il pugnale o la baionetta durante la prima guerra modale

detto questo la mia riflessione, vorrebbe, e sto parlando di un indirizzo del mio percorso, tendere a 2 obiettivi pratici

il primo rientra nel tema che in qualche modo è stato evocato dalla riflessione sulle tecniche di gamba, ma che in qualche modo è stato anche affrontato parlando di autodifesa

e quindi cosa è funzionale al confronto reale...ho postato dei video..su combattimenti in strada...negli ultimi 5 anni ho sistematicamente monitorato la rete per una media di almeno 1/2 ore al gioro sul tema arti marziali...come per altri aspetti oggi le tecnologie dell'informazione e della comunicazione rendono disponibili una massa di informazione mai avuta deall'uomo...se parliamo di cose viste io sommo hai combattimenti (oltre quelli vissuti in presa diretta) visti nel corso della pratica piu quelli visti online e posso dire tranquillamente di aver visto più tecniche di leva, bloccaggi, strangolamenti, ko, di qualunque marzialista anche fondatore di stili o discipline prima di me

non sto dicendo che noi possiamo avere piu esperienza di kano, per citarne una, ma certamente che abbiamo visto o possiamo vedere piu combattimenti di lui in termini quantitativi ma anche in termini qualitativi perche magari lui qualche cosa dei coreani aveva visto ma certo non di sistema o scherma medioevale etc

tutto questo per dire che le riflessioni che facciamo possono fondarsi su eementi di oggettività molto potenti, piu potendi di quelli a disposizione di chi ha prodotto quanto oggi noi discutiamo...

alla luce di tutto questo io dico che per quanto visto il combattimento in strada, quello reale che puo mediamente toccare ad un uomo occidentale, e aggiungo quello realmente pericoloso...nella stra grande maggioranza dei casi, direi dovendo sparare una percentuale è simile al combattimento su campo di battaglia e non a quello da ring, tatami e duello

si viene letteralmente investiti dai calci, dai pugni o nella grande maggioranza dei casi dall'intero corpo dell'avversario, se volete riguardate i video sulla strada girati qualche giorno fa durente il confronto su autodifesa e contate il numero complessivo degli scontri e quanti di questi hanno una dinamica anche solo iniziale da duello

questo è logico...perche il non professionista magari anche in parte allenato e addestrato per attaccare si deve caricare di ragioni, rabbia, alcol o anfetaminte e quindi quando parte parte come partiva un fante durante una carica nelle pianure giapponesi o europee

indietreggiare in queste situazioni è quello che accade di norma in alternativa a prendere il primo colpo o in molt cansi insieme..

anche questo naturale...mentre indietreggio e magari prendo i primi colpi non solo limito i danni ma anche mi carico, nel frattempo il mio avversario si scarica

dai video che ho postato qui sul tema calci si vede che anche professionisti quando la cosa si fa seria alla fina si comportano in questo modo

eppure registro che non solo dai video ma anche per la mia esperienza, in alcuni casi molto finalizzata alla pratica, intesa come situazioni reali, non ricordo un solo insegnamento che prevedesse l'arretramento

lo stesso pugilato che in fin dei conti è un duello non lo contempla (a differenza ad esempio della scherma...che pero in qualche modo lo ipotizza sul posto e che quindi lo comprende in termin di spostamento del corpo e non delle gambe)

se mi sbaglio, ed è assolutamente possibili, fatemi degli esempi, se possibili con video perche per me vorrebbe dire aprire una riflessione su l'adattamento strategico di un istinto naturale molto importante (che poi è il grosso del lavoro che sto portando aventi negli ultimi 15 anni)

quindi credo che l'evasione in alto e in basso a desta o sinistra con tutte le sue combinazioni possibili..sia in termini di preparazione psicofisica un po i centro di apprendimento delle differenti strategie che poi ne conseguono

il secondo aspetto invece è piu esistenziale...ma proprio per questo pratico...perche francamente in quasi 40 anni di pratica tolto periodi molto particolari della mia vita..le discipline marziali non è che abbiano avuto grandi scopi pratici...nel senso che le mie probabilità di una loro applicazione erano (e spero siano veramente minime...inoltre le pratiche e discipline da me studiate non hanno mai avuto l'importante aspetto di riceca anche della salute del corpo e quindi hanno dovuto necessariamente trovare per poter determinare ancora investimento un senso altro dal combattimento reale

ma se astraiamo il combattimento dal concetto di reale in strada con un cattivo e proviamo a portarne gli aspetti caratterizzanti nella vita quotidiana allora scopriamo che la vita è tutta un combattimento...le relazioni umane non si fondano sulla ragione, al limite su un qualche cosa che oscilla tra educazione alla convivenza e furbizia

parafrasando la nota definizione di guerra di clauseviz (la guerra è il proseguimento della politica con altri mezzi) possiamo dire che l'aggressione è il proseguimento della convivenza con altri mezzi

a torino non c'è piu ma se andate a roma fate un salto allo zoo fossa delle scimmie..c'è da passarci la giornata ma dopo pochi minuti vedrete come in quella fossa intorno all'albero va in scena senza sosta lo spettacolo del convivere...rituali di ogni genere che in modo quasi ritmico espodono in violente aggressioni scaricano tensioni e svaniscono per ricominciare con altre dinamiche e poi ancora tornare

la vita è piena di aggressioni, verbali, psicologiche, molte di queste le percepiamo come assolutamente normali

e in questa prospettiva le tecniche allenate divengono schemi psicofisici che hanno il compito di formare non solo il cormpo ma anche la mente (come peraltro è anche in caso di una loro applicazione fisica) dove la mente in questo caso cessa di essere mezzo funzionale al combattimento e diventa fine rispetto al quale la simulazione del combattimento è mezzo di sviluppo

in questo senso mi chiedo ad esempio quante volte al giorno si indietreggia?

quante volte al giornio ci si carica per andare frontali?

tranquilli non voglio aprire dibattito sul tema ma solo spiegare meglio il senso, per me del taisabaki, non praticando io in questo momento sport da combattimento

comunque tornado su un piano meno "esoterico" e quindi sul piano di una pratica che in qualche modo si colloca con equidistanza tra soluzione di combattimento reale, esercizio psicofisico e applicazione agonistica

ripropongo un video gia citato in questo spazio, guardatelo se avete voglia lasciando perdere riflessioni possibili su stii tecniche e atleti, concentratevi se riuscite nel cercare di immaginare il loro stato psicologico

https://www.youtube.com/watch?v=VL5Cy33RWLo

per me pigiamino è patito inconsapevole...poi si è offeso alle prime reazioni di pantaloncino...da li in avanti pigiamino aveva la tesa nel pallone il cuore in attacco e la pancia in fuga

pantolencini non è aggressivo a differenza di altri video che ho postato, è feddo determinato, guardate le gambe...non fa un passo indietro, in realtà non evita nemmeno i colpi, para quello che riesce incassa il minimo possibile e colpisce

attenzione paradossalmente rispetto a tutto quanto scritto non è un combattimento in strada o sul campo di battaglia è sul ring

e non di un ascetico praticante di qualche stile interiore ma di uno stile abbastanza sportivo

quindi l'evidenza è netta la superiorità psicologica del soggetto risulta vincente

e qui torno al punto...istintivamente ci si ritira...

riesce l'addestramento creare una mente che capace di non ritirarsi rende poi possibile tecniche di evasione alternati e diverse dalla ritirata al fine di rendere la ritirata stessa una delle tante possibilità e non quella che nel 90% dei casi viene praticata?

grande intervento!

Sorprendete l'avversario e costringetelo alla resa con improvvisi attacchi esplosivi e incalzandolo senza tregua (Sun Tzu)
Create uno stato di inquietudine nelle forze avversarie con continue azioni offensive (Clausewitz)

In sostanza "testa bassa e botte da orbi" come in guerra non si bada a parare, anche nel combattimento si sceglie la strategia e la si porta fino in fondo.

Anche io per molto tempo ho pensato che indietreggiare potesse essere una scelta tattica, ma in realtà più passa il tempo e più credo che nelle situazioni su strada potremmo non renderci neanche conto di cosa sta per succedere e non avere il tempo di indietreggiare. Quindi è conveniente saper reagire adeguatamente sul posto e direttamente in controffensiva.

Rimane il pensiero sull'assorbire (non un vero a proprio indietreggiare), sempre a patto di averne il tempo, la distanza e i riflessi per farlo. Far scaricare il colpo caricandosi per poi proiettarsi in avanti.

Quindi tornando al quesito principale mi sembra di capire che il taekwondo così come lo conosciamo noi, di calci volanti, non dovrebbe rappresentarne la versione tradizionale, ma una sua evoluzione in contesti moderni e sportivi.

Un po' come il Judo oggi...

grazie, mi fa piacere che in mezzo al mio caos tu abbia trovato qualche cosa di utile...un mio amico diceva...anche un orologio fermo ci piglia 2 volte al giorno (a scanso di equivoci ovviamente l'orologio sono io)

sul taekwondo che prima di questo scambio in verità conoscevo molto meno...

se vi interessa buttate un occhio ne vale la pena

https://www.youtube.com/watch?v=TDnl89VtCAw

uno dei tanti video, veramente notevole, troverete anche qualche cosa di piu datato e piu si va indietro meno è spettacolare piu è efficace

quello che conosciamo noi sta al video, con le dovute differenze in termini di sobrieta e spettacolarità, come l'arte della spada a kendo

concordo su assorbimento, quella è la strada...credo che la chiave sia nella mente...da giovane mi sno tagliato un dito, qualche anno fa ho avuto modo di restare solo con una sega circolare, l'ho accesa e ho provato ad avvicinare la mano il piu possibile, poi quando sono arrivato con le dita a credo meno di un cm, ho chiuso gli occhi e ho cercato di resistere un po, li ho riaperti e senza portare indietro la mano l'ho spostata lateralmente, ho superato la circonferenza dei denti e ho appoggiato i polpastrelli sul piatto della lama

in tutto forse avro impiegato meno di 3 minuti, ma quando ho finito avevo la fronte sudata...ho dovuto rifarlo un po di volte per riuscirci mantenendo battito e respiro regolari

eppure non c'era assolutamente nessun rischio...il disco girava fisso sul suo perno...non poteva in nessun modo toccarmi..nonostante questo il mio stinto mi portava a stare distante...

avrei potuto attivare ad un millimetro e non sarebbe successo nulla ma il mio cervello mi gridava di tenenre gli occi aperti e stare almeno a 20

poi quando la mano ha toccato la lama è l'ha sentita scorrere mentre gli occhi essendo rimasti frontali vedevano i denti girare...per ben 2 volte si è ritirata quasi riprovando la sensazione di più di 15 anni prima...ho douto veramente sforzarmi per vincere un qualche cosa che veniva quasi prima della paura

eppure ripeto...era senza vita, senza volontà, senza aggressività

credo che durante uno scontro..quando davanti non abbiamo una sega ma un essere umano che grida e scalcia....questo valga all'ennesima potenza...

credo che "il sangue freddo " sia cio che permette di assorbire

Purtroppo la rovina del TKD,oggi sono le protezioni elettroniche,se colpisci con troppa forza non segnano il punto,quindi bisogna adattare il sistema di combattimento in base al regolamento e al tipo di protezioni,ai mie allievi dico sempre che il TKD sportivo é una cosa,e quello marziale é un altra.
pratico TKD dal 1992 e HKD dal 2011