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Atteggiamento e distanza di sicurezza

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Messaggio Da BigBoss Sab Set 07, 2013 9:50 am

Posto un video, non perché sia tanto esplicativo ma giusto per permetterci di capire di cosa parliamo

Differenti discipline agiscono a differenti distanze, qual'è secondo voi la migliore distanza di azione e di sicurezza?

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Messaggio Da maurizio Sab Set 07, 2013 7:32 pm

Smile sul video un solo commento...vero è che meglio un brutto processo che un bel funerale ma se in italia fai una cosa del genere spendi un sacco di tempo e un bel po di soldi per un avvocato...questo ovviamente a patto che il pugno colpisca il mento e non la tempia, che lo spilungone non si faccia male cadendo e che le sue condizioni psicofisice non siano troppo intaccate da droga o alcol...se poi pensi dopo un colpo del genere di poterti allontanare lasciandoli peggiori le cose aggiungendo omissione di soccorso al resto (come minimo eccesso di legittima difesa)...2 reati...in pratica alla prima ti giochi a condizionale...e spendi soldi la seconda spendi soldi e fai galera o pene alternative...ovviamente tutto grazie anche, oltre alla fortuna di un clpo cosi ben piazzato su una sorta di sacco mobile, a non 1 ma ben 2 reporter premurosi di documentare il tutto

detto questo per non uscire fuori tema faccio un indovinello storico...sapete perche il senso di marcia nei paesi "latini" è a destra e in tutto il mondo ci si saluta alzando e aprendo la mano o afferrandosi il cappello o offrendo la mano vuota?

immaginate di tornare indietro di piu meno 1000 anni e di camminare da nordo a suo per l'europa o da sud a nord...pellegrinaggio verso santiago o verso gerusalemme...strada che ci passa un carro, in mezzo ad un bosco, inbrunire...scorgete una sagoma che procede in direzione opposta...preferite che abbia la spada verso di voi o dal lato opposto e quindi coperta dal suo corpo?...non vi farebbe piacere vedere la sua mano destra alzarsi e aprirsi vuota?

se cosi non fosse...nel dubbio cosa fareste? (tra le altre cose quest la dice lunga sugli inglesi che nonostante gli editti imperiali di allora preferiscono tenere la sinistra ancora oggi)

in natura esistono 3 distanze...il leone (se ha mangiato) che sente la puzza di un umano...a ragionevole distanza si alza e allontana mentre l'umano continua a girare con macchina fotografica sperando di poterlo fotografare...se è una leonessa e ha dei cuccioli...ruggisce e minaccia...ma se un paracadutista le atterra in testa...rimpiangera che il paracadute si sia aperto

per questo gli animali impazziscono in gabbia perche non possono allontanarsi se ruggiscono non ci spaventiamo e quando siamo abbastanza vicini da essere sbranati...non possono attaccare

noi umani essendo animali piu o meno funzioniamo così...esiste una distanza alla quale possiamo anche fare finta di non vederci...una a cui ci sentiamo in obbligo di salutarci o minacciarci...una a cui o facciamo sesso o ci picchiamo (per questo in ascensore non è semplice ne con gli uomini ne con le donne)

ovviamente poi tutto questo varia in funzione dei contesti...ad esempio le liti tra automobilisti scoppiano perche saliti sul mezzo il cerchio della nostra distanza intima e di sicrezza si espande e quindi se uno ci sfiora a 6 metri di distanza tagliandoci la strada noi tendiamo a reagire come se a piedi ci avesse tagliato la strada a 50 cm

questo accade perche la macchina è una sorta di territorio ambulante e quindi il nostro istinto di protezione cambia dal personale a quello territoriale

allo stesso modo tendiamo ad essere piu intolleranti e aggressivi verso comportamenti chiassosi o maleducati se siamo con fidanza moglie o figli...perche in quel caso scattano ancestrali istinti di protezione della tribù...

mi dirai ma questo che ci piglia con distanza di sicurezza e di attacco?...centra perche è importante sapere quando e come partirà il nostro potenziale avversario sentendosi minacciato..

questa valutazione insieme ad altre mi da la misura della distanza...tanto per fare un esempio...considerando che la lunga distanza è l'arto o oggetto piu lungo piu un passo...la media distanza è l'arto piu corto piu un passo e la corta distanza è l'arto piu corto senza passi...

se io mi trovo ad avere a che fare con un cretino solitario a discutere di precedenze o di parcheggi e questo è tutto rosso in viso con voce alta mi minaccia facendosi grosso e chiudendo i pugni...vorra dire che siamo in piena dimostrazione di forza..non si sente minacciato personalmente ma in qualche modo vuole dimostrare di essere il piu forte...quindi probabilmente mi colpira anche a distanza...tanto per dimostrare che puo...

se invece non dando la precedenza centro una macchina con bambini a bordo e il padre scende e pallido in viso mi parla sibilando si fa piccolo e basso e apre le mani...vorra dire che si sente minacciato a morte e attacchera con l'istinto di uccide e quindi probabilmente non portera colpi a distanza ma cerchera il corpo a corpo...magari istintivamente portandomi le mani al collo per strangolarmi o mi colpira con violenza da distanza ravvicinata per buttarmi a terra e poi li massacrarmi saltandomi addosso

tante parole (mi scuso ma è il video che me le ha scatenate) per dire che la distanza di sicurezza per evitare è quella che ti permette di avere tra te e il potenziale avversario una barriera...la macchina..un tavolo..una sedia...qualche gradina...insomma qualche cosa che fisicamente e psicologicamente richieda una forte volonta di superamente

la distanza migliore per attaccare con possibilità di controllo dell'attacco è 20 cm alle spalle in modo da poterlo prendere con il braccio al collo e tirare a terra regolando l'azione in funzione della situazione

fuori da queste situazioni ottimali...nessuno deve parlando superare lo spazio che va tra la distanza media e quella corta...che poi è la distanza della buona educazione perche se incontro qualcuno non è che mi avvicino a lui a piu di 80/90 cm...se lo faccio è perche lo voglio o baciare o aggredire


quindi se il potenziale avversario arriva supera quella distanza o ricostruisco la distanza indietreggiando o spostandomi di lato o attacco

detto tutto questo...usando il video per un esercizio/analisi che pero potrebbe adattarsi a molte altre situazioni

i due stavano mettendo n scena un confronto rituale che se il piccoletto avesse avuto tutte le rotelle a posto sarebbe evoluto in spintoni e poi concluso nel nulla o in un paio di calci insulti e pugni difficilmente e solo per errore finire in qualche cosa di piu serio

il pugno parte quasi alla fine del video dopo un sacco di tempo a distanza di pericolo per entrambi, entrambi in un paio di occasioni portano le braccia in posizione da cui colpire sarebbe stato potenzialmente facile e nessuno dei 2 se ne accorge

nessuno dei 2 ha una minima guardia o posizione e il piccoletto addirittura per colpire con un gancio sinistro salta poi si abbassa quasi temendo una reazione e infine rimane assolutamente aperto senza una minima guardia controllo dell'avversario

direi che trattasi di genitore forse ispanico che porta bambini ai giardinetti in quartiere "bianco" residenziale e vuole dimostrare ai figli e vicini che se c'è da difendere il sogno americano da un brutto afro ubriaco e fatto lui che viene dalla strada sa come fare...

in pratica ha ficcato un cazzotto al mento ad un ubriaco...

domanda...come sarebbe finita se l'ubriaco tossico fosse stato (emotivamente e psicologicamente) quello che qualche giorno fa ha ficcato 30 coltellate alla "sua" psichiatra?

concludo lunghissima dissertazione forse non richiesta e un po noiosa con una domanda....

ma davvero tutti questi ragionamenti hanno a che fare con le arti marziali?

esattamente cosa sono le arti marziali oggi per un europeo civile (inteso come non militare o forza dell'ordine)?

una disciplina che fortifica mente e corpo ad iniziare dalla salute...da praticarsi la mattina al parco con le cuffiette in testa dolce e gentile da portare avanti tutta la vita per non invecchiare o per morire sani?

una sorta di pratica sportiva a cui sacrificare anni articolazioni legamenti...nei primi 30/40 anni di vita...per poi dover inesorabilmente allentare sublimando nel ricordo l'esperienza verso infiniti possibili insegnamenti di vita?

brevi corsi intensi per sapersi difendere in ogni situazione con 10 stili e cento mosse diverse per situazione?...attendendo con un misto di paura e desiderio che la situazione si presenti?

o una ricostruzione storica e culturale di movenze e tradizioni di culture lontane ed esotiche?






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Messaggio Da BigBoss Dom Set 08, 2013 10:31 am

Prima di tutto leggerti è sempre piacevole e divertente Very Happy 

Tutta la premessa relativa alle distanze e alle percezioni ci sta.

Il video era una cosa divertente messa li Very Happy per dare il via alla conversazione

maurizio ha scritto:quindi se il potenziale avversario arriva supera quella distanza o ricostruisco la distanza indietreggiando o spostandomi di lato o attacco
ma da un punto di vista pratico-strategico questo è quello che ritengo interessante e su cui vedrei volentieri un paragone sui differenti approcci delle varie discipline marziali

maurizio ha scritto:ma davvero tutti questi ragionamenti hanno a che fare con le arti marziali?

esattamente cosa sono le arti marziali oggi per un europeo civile (inteso come non militare o forza dell'ordine)?
Ecco la seconda domanda dovrebbe essere fatta per prima e ti invito ad aprire un argomento apposito in questa sezione Smile se ti fa piacere

Ma per cercare di rispondere alla tua prima domanda direi:

COSA ha a che fare con le arti marziali, se non il MOTIVO che ci spinge a praticarle?
Seppure qualcuno potrebbe credere di dare una definizione definitiva a cosa solo le arti marziali, tu stesso nella seconda domanda chiedi cosa sono "per" un determinato soggetto e quindi sottolinei volontariamente o involontariamente che le arti marziali sono una cosa diversa in base al soggetto o "per" ogni diverso soggetto.

Quindi direi che questi ragionamenti non hanno a che fare "direttamente" con le arti marziali, ma fungono da miccia alla portata di tutti per fare emergere cose molto interessanti in base alle diverse esperienze... e le tue risposte cariche di concetti e particolari mi danno ragione! Smile

Quindi per non andare troppo fuori argomento ritorno sulla distanza e arricchisco la domanda.

Hai fatto una spiegazione molto tecnica sulle differenti distanze in base alla posizione degli arti, questa deriva da una particolare disciplina o dalla tua esperienza personale?
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Messaggio Da maurizio Dom Set 08, 2013 2:28 pm

direi entrambe...in discipline non sportive che preparano sia al corpo a corpo che al combattimento a distana magari anche con armi...ovviamente il problema si pone almeno a livello teorico e sul piano pratico si lavora magari utilizzando impedimenti o per gli arti o per gli spostamenti per fare esperienza delle singole situazioni possibili...pero per quanto accurata sia la preparazione sul tatami tendenzialmente il lavoro parte dal momento dello scontro...dal primo colpo in avanti...perche gli stili tradizionali se sono arti marziali e non sport da combattimento prendono in considerazione o comunque sono condizionati dalla dimensione del campo di battaglia in cui la dinamica è implicitamente di scontro...gli sport da combattimento invece rispondo ad un insieme di esigenze definite dalle regole del confronto...spazio delimitato e comunque necessità di entrare in contatto o quanto meno mantenere una distanza minima ai fini anche dello spettacolo sportivo

nella realtà invece i fattori si inverto...il tempo che precede lo scontro è infinitamente piu lungo di quello dello scontro stesso...in un certo senso come nel video che hai postato...che oltre che singolare per il ko quasi da manuale contiene moltissimi elementi di interesse sulla dinamica che precede e determina lo scontro

aggiungi poi che nella realtà non solo il tempo dello scontro è piu breve di quello del confronto ma anche le occasioni di confronto sono infinitamente maggiori a quelle di azione

se ad esempio ti occupi di sicurezza, ad esempio in un locale, la gestione del cliente evidentemente non po essere a calci e pugni...ma anche se ti occupi di ordine pubblico...o protezione vip

in tutte queste situazioni (che per non creare fraintendimenti non mi vedono impegnato e le cito solo per semplicita di esempio) la dimensione del confronto che precede l'eventuale confronto è per assurdo il 90% del lavoro

per tornare al tema del confronto tra vari stili...certamente ci sono delle differenze...se sei un lottatore la tua distanza di attacco...ad esempio non sara solo determinata dalle strategie dell'avversario ma anche dalla dimensione tattica ottimale quindi

se sei un pugile sara ancora diverso

se usi le gambe differente ancora fino arrivare alle tecniche "aeree"

pero personalmente io credo che salvo gli stili e le strategie completamente fuori tema e di fantasia

piu o meno tutte abbiano elementi comuni

il fattore di distanza e temo è ovviamente centrale in tutte le strategie difensive e offensive e piu o meno nella sua essenza ha dovuto sotto tutte la latitudini nella sua centralita di elementi comuni perche caratteristici dell'essere umano

è un po come quello che ci insegnavano ai tempi della patente esiste un rapporto tra percezione, reazione e fisica della frenata

per capirci partendo dal fondo un rasoio si muove in modo differente da una mazza ferrata

quindi ad esempio è molto probabile che una mazza ferrata parta con largo anticipo rispetto al rasoio

avremo quindi una tecnica piu offensiva ed aperta nel caso della mazza e una piu difensiva e chiusa se si tratta di un rasoio

stessa cosa se la mia tecnica punta su un calcio volante o su un dito nell'occhio

detto questo entrambe dovranno fare i conti con i limiti ficici della percezione e reazione...

per tornare al video da te postato...lo spilungone non aveva nessuna possibilità di reagire a quel colpo

il piccoletto ha saltato e portato un gancio stretto e chiuso

in termine di percezione probabllmente il bersaglio ha percepito il salto che ha coperto sicuramente il caricamento del colpo secondo il principio per cui qualche cosa di grosso copre qualche cosa di piccolo...e questo vale anche per il movimento

la traiettoria poi laterale e chiusa ha reso il colpo a quella distanza completamente invisibile

ma anche l'avesse visto le lunghe articolazioni dello spilungone avrebbero avuto un tempo lungo di azione che aggiunto alla partenza per secondo avrebbero comunque reso impossibile un recupero

unica possibilità sarebbe stata, ma stiamo parlando di pura teoria come quando si fa il processo alla tappa, un movimento istintivo con la testa in avanti per colpire il saltatore...avrebbe...per puro caso evitato il pugno che probabilmente sarebbe comunque arrivato su nuca o orecio e trovato l'avversario sbilanciato perche ancora in aria...con il rischio pero essendo piu altro di prendersi una testata sul naso...

esistono stili che hanno immaginato difese totali per citare uno dei piu noti il swing chung da un lato ha immaginato una guardia a cuneo/copertura totale...dall'altro un metodo di allenamento che con il tempo e in teoria affida al tatto e non alla vista l'innesco dei meccanismi di azione e reazione...un po come in un combattimento in presa la sensibilità degli arti a contatto e l'esperienza permettono dalla percezione del movimento dell'avverzsario tramite i processi della cinegetica/empatica di percepire non solo la posizione del corpo ma anche i suoi movimenti possibili e probabili...sempre in teoria ad una velocita maggiore di quella che consentirebbe la vista...in pratica un po come se si quarda un video di pugilato o calcio e il nostro corpo dopo un po inizia a sobbalzare sulla sedia con micro movimenti che mimano la scena o comunque interagiscono

in questo caso ad esempio la distanza di sicurezza diventa necessariamente piu corta...

tutto questo per dire che, aggingendo un altro pezzo al ragionamento precedente, quasi ribaltandolo di prospettiva la distanza di sicurezza attacco difesa non è solo data dalle condizioni derivanti dall'avversario ma anche da quelle derivanti dal combattente e dalle tecniche in cui è stato addestrato

a mio parere comunque qualunque formazione troppo specializzata ha il rischi di essere poco adattabile e quindi funzionale ad un determinato e specifico contesto e disfunzionale a tutti gli altri...

rilancio con una domanda provocazione...immaginiamo di essere in un prato...e ad un certo punto ci accordgiamo che un cane ci sta correndo incontro con fare aggressivo

proviamo a pensare quale delle arti marziali conosciute o pe la piu efficace...quale tecnica la migliore a che distanza partirebbe l'attacco

poi proviamo a cambiare cane...passiamo dal pitbull a un levriero irlandese (un po piu grosso di un alano) passando da cani da caccia e pastori...

poi aumentiamo il numero e immaginiamo invece di un cane solo 2/3...

se manca la fantisia facilmente roverete video con addestratori che allenano cani tanto per farvi un'idea...e se poi volete lavorandoci un po e chiedendo con gentilezza e dovizia di particolari potreste anche trovare un addestratore che vi faccia una volta provare ad indossare protezioni e subire aggressione di un cane

assicuro che l'esperienza è unica anche per chi ha vissuto il ring o il tatami per anni e rende l'idea in modo chiaro e preciso di cosa sia uno scontro in combattimento reale (campo battaglia non strada o ring) ...

fatta l'esperienza...con la fantasia o nella realtà...alla fine di tutto riflettete su un particolare...un cane...ha un solo arto di offesa e pochissimi movimenti e strategie di attacco/difesa...eppure......

maurizio

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Messaggio Da Cristian Gosti Gio Set 12, 2013 8:56 am

In situazioni di vero pericolo, cioè situazioni nelle quali la nostra incolumità è davvero messa a repentaglio, quindi non l'automobilista che esce dall'auto arrabbiato o l'ubriaco che si avvicina barcollando, ritengo sia molto difficile avere tempo e lucidità per valutare le reali intenzioni dell'aggressore. Personalmente ritengo "distanza di sicurezza" quella in cui l'aggressore non può colpirmi sia con le braccia che con le gambe. Quindi la mia prima azione di sicurezza è usare la voce e lo spazio per tenerlo a quella distanza. Se poi il suo atteggiamento o lo spazio insufficiente non consentono questa opzione vedo due possibilità: la fuga oppure la difesa personale. Per tutti i validi motivi espressi da Maurizio all'inizio della sua riflessione è da predilire la prima possibilità.
Per quel che riguarda la seconda domanda, quanto c'è di marzialità in tutto questo, penso che originariamente l'arte marziale sia nata proprio per il combattimento (marziale, da Marte, il Dio della guerra) e per il combattimento reale. Ai nostri giorni l'arte marziale si basa su principi e filosofie che pongono il rispetto al centro e quindi si tende a separare l'"arte" dal "marziale". Personalmente ritengo che la difesa personale reale possa essere studiata come arte, a patto che tale studio sia fondato su principi e sulla sincerità...
Mi permetto di segnalare questo post sull'argomento: http://www.kungfulife.net/blog/arti-marziali-e-sport-da-combattimento-dove-sta-la-vera-marzialita/

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Messaggio Da maurizio Gio Set 12, 2013 9:26 am

molt molto interessante il link...questa notte su questo forum io deliravo, spero senza andare troppo fuori tema piu o meno nella stessa direzione ( discussione su elementi comuni nelle arti marziali giapponesi) del mio farneticare qui cit solo il finale...un arte marziale è tale...per assurdo e paradossalmente non tanto quando ti insegna a togliere la vita...ma quando ti prepara a darla...che poi in sostanza vuole anche dire quando ti prepara a vivere visto che vivere, biologicamente, vuole dire morire...

in questo senso non credo che la pratica di un arte marziale tradizionale sia il percorso più sensato per acquisire capacita di autodifesa....semplicemente non è il suo scopo primario, non è strutturata in tal senso

sulla distanza invece aggiungo 2 pensieri che mi sono venuti in mente leggendo l'intervento di cristian

se parliamo di divesa personale in caso di aggressione temo che difficilmente avremo modo di gestire la distanza...l'ubriaco, l'automobilista furioso...innescano dinamiche prima di provocazione o minaccia e poi attacco...non si tratta di una vera aggressione ma del degenerare di un conflitto di altro genere (che magari si pu imparare entro certi limiti a gestire) l'aggressione quella vera di norma salta i preamboli e ti arriva addosso quando meno te la aspetti

esiste invece un altro scenario, quello in cui un professionista della difesa personale non difende se stesso ma un altro individui...in questo caso lui non sara mai il bersaglio primario e in questo caso quindi ha modo di osservare e prevenire i comportamenti dei potenziali aggressori....


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Messaggio Da BigBoss Sab Set 14, 2013 2:03 pm

Si Cristian è molto interessante il link.
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